Dino Zoff, nato il 28 febbraio 1942 a Mariano del Friuli, è un’icona intramontabile del calcio mondiale. La sua carriera da portiere lo ha reso sinonimo di affidabilità, leadership e talento, qualità che hanno fatto di lui un punto di riferimento sia per la Juventus che per la nazionale italiana. Con una straordinaria longevità agonistica e numerosi trofei in bacheca, Zoff incarna l’essenza della leggenda bianconera.
Gli inizi e l’ascesa nel calcio italiano
Zoff iniziò la sua avventura calcistica nei primi anni ’60 con l’Udinese, per poi trasferirsi al Mantova e successivamente al Napoli. Fu con il club partenopeo che si affermò come uno dei portieri più affidabili della Serie A, attirando l’attenzione delle grandi squadre italiane. Nel 1972, a trent’anni, passò alla Juventus, dando il via a un’epoca straordinaria della sua carriera.
L’era gloriosa con la Juventus
Alla Juventus, Dino Zoff non saltò mai una partita di campionato in undici stagioni consecutive, un record che parla da sé. Totalizzò 330 presenze consecutive in Serie A, dimostrando una costanza e una professionalità fuori dal comune. Con la maglia bianconera conquistò sei Scudetti, due Coppe Italia e la storica Coppa UEFA, il primo trofeo europeo nella storia del club. I suoi interventi tra i pali e la sua leadership in campo furono fondamentali per il dominio della Juventus in Italia e per la crescita del club anche a livello internazionale.
Record di imbattibilità
Nel corso della stagione 1972-1973, Zoff scrisse un capitolo memorabile della sua carriera stabilendo il record di imbattibilità in Serie A, mantenendo la porta inviolata per 903 minuti consecutivi. Questo straordinario risultato, che rimase imbattuto per decenni, è ancora oggi ricordato come uno dei momenti più significativi della storia del campionato italiano e una testimonianza dell’abilità e della concentrazione del portiere friulano.
Trionfi con la Nazionale italiana
La carriera internazionale di Zoff è altrettanto straordinaria. Debuttò con la nazionale italiana nel 1968, l’anno in cui l’Italia si laureò Campione d’Europa, e proseguì a vestire la maglia azzurra per ben quattordici anni. L’apice della sua avventura con gli Azzurri arrivò nel 1982, quando, a 40 anni, guidò l’Italia come capitano alla vittoria della Coppa del Mondo in Spagna. La finale contro la Germania Ovest, vinta per 3-1, fu una delle sue prestazioni più memorabili, con interventi decisivi che sigillarono il trionfo. Zoff divenne così il giocatore più anziano a sollevare la Coppa del Mondo, un’impresa che ancora oggi rimane ineguagliata.
Il ritiro e la carriera da allenatore
Dopo il ritiro dal calcio giocato nel 1983, Zoff continuò a lasciare il segno come allenatore. Con la Juventus, vinse la Coppa Italia e la Coppa UEFA nel 1990, dimostrando di saper trasmettere la sua mentalità vincente anche dalla panchina. Alla guida della nazionale italiana, portò gli Azzurri fino alla finale degli Europei del 2000, sfiorando un altro trionfo e consolidando la sua reputazione di leader e stratega.
Eredità e riconoscimenti
Dino Zoff è stato più volte candidato al Pallone d’Oro, sfiorando la vittoria nel 1973 quando si classificò secondo dietro a Johan Cruijff. La sua longevità, la sua professionalità e il suo talento lo hanno reso un modello per generazioni di calciatori. Per i tifosi juventini e italiani, rappresenta l’essenza stessa del calcio, un simbolo eterno che continua a vivere nelle memorie di chi ha avuto la fortuna di vederlo in campo e nei racconti di chi ne custodisce la leggenda.